Stella Alpina 2015: Moceri impressionante!
13 July 2015
Stella Alpina 2015: Moceri impressionante!
Un lungo viaggio da una parte all’altra dell’Italia cullando il sogno di vincere
lontano dal suo mare in mezzo alle Dolomiti una delle gare che hanno fatto la
storia della regolarità A.S.I. italiana.
Antonio Moceri, medico pediatra di Campobello di Mazara in provincia di
Trapani in coppia con il fido navigatore Daniele Bonetti, a bordo di una
splendida Fiat 508 C del 1939, non ha vinto la trentesima rievocazione storica
della Stella alpina, gara di regolarità per auto d’epoca ante ’56 disputatasi nel
weekend, ma l’ha letteralmente dominata dalla prima all’ultima delle 99 prove
di abilità al centesimo di secondo predisposte dagli organizzatori della
Scuderia Trentina Storica lungo un percorso che, dopo la partenza da Trento
venerdì pomeriggio, ha visto l’Alta Badia protagonista e Corvara
apprezzatissima sede di tappa.
A Villa Margon alle porte di Trento, sede di rappresentanza delle Cantine
Ferrari che hanno supportato il sodalizio motoristico trentino assieme ad
Azimut e banca Galileo, il top driver siciliano ha finalmente coronato il suo
sogno ricevendo dalla mani del presedente della S.T.S., Enrico Zobele,
l’artistico trofeo riservato al vincitore assoluto, fedele copia di quello alzato al
cielo nel 1947 da Piero Taruffi, primo ed indimenticabile vincitore della Stella
alpina, allora gara di velocità.
Contro l’impressionante media di due penalità a prova per gli avversari non
c’è stato nulla da fare. I primi ad alzare bandiera bianca sono stati gli altri
grandi favoriti della vigilia, Mozzi-Biacca, Triumph TR2 del 1955, vincitori
della Stella alpina 2010 e 2013, incappati in una seconda tappa di scarsa
vena con il cronometro dopo il secondo posto provvisorio conquistato al
termine della prima frazione di gara. Giornata da dimenticare anche per
Riboldi-Sabbadini, Fiat 208 Balilla barchetta del 1933, costretti all’abbandono
proprio nel finale per un beffardo guasto meccanico quando erano sul podio
virtuale.
Sul podio finale di questa edizione 2015 sono quindi saliti invece i ferraresi
Sisti-Gualandi, MG TB del 1938, che hanno preceduto i pugliesi, ma monzesi
d’adozione, D’Antinone-De Biase, Mercedes 190 SL del 1959.
Completano la classifica finale dell’edizione del trentennale il quarto posto di
Colombo-Moretti, Fiat 1100/103 TV del 1956, che hanno preceduto Mozzi-
Biacca, Triumph TR2 del 1955, Cristina-Baroli, Porsche 356 A Speedster del
1958, a cui è andato l’orologio Eberhard offerto da Jacopo Corradi di Azimut,
Colpani-Cristiano, Triumph TR3 del 1957, Ronzoni-Ronzoni, Fiat 1100/103
Tv del 1956, Scapin-Morandi, Fiat 1100/103 TV Trasformabile del 1955, e
Pastore-Pastore, padre e figlia, su Fiat 1100/103 TV del 1955 che hanno
chiuso la top ten.
L’appuntamento con le quasi cinquanta old cars iscritte si è rinnovato
venerdì 10 luglio nella centrale Piazza Fiera, al cospetto delle imponenti mura
medioevali della Città del Concilio, per le tradizionali verifiche di rito di
equipaggi e vetture. Nel primo pomeriggio la partenza della prima tappa che
ha visto la carovana transitare per Baselga di Pinè, Sover, Cavalese,
superare il Passo Lavazè per scendere a Bolzano, risalire sull’Alpe di Siusi e
poi, dopo la val Gardena, l’arrivo, nello scenario unico dell’elegante Chalet
Gerard, poco prima del Passo Gardena.
Sabato 11 luglio, dopo il pernottamento nelle migliori strutture dell’Alta Badia,
le auto d’epoca in gara sono ripartite dallo stadio del ghiaccio di Corvara per
un itinerario che ha visto il passaggio in successione sui passi Tre Croci,
Giau, San Pellegrino, Fedaia, Campolongo, paesaggi unici e mozzafiato
come il lago di Misurina, le tre Cime di Lavaredo, il Gruppo del Sella, la
Marmolada, la Val Badia, la Val Pusteria, Cortina d’Ampezzo, Moena,
Canazei per un totale di oltre 250 chilometri con la sosta per il pranzo allo
Sporthotel Europa sul lungo lago di Alleghe. L’arrivo del tappone dolomitico
nuovamente allo stadio del ghiaccio di Corvara e la cena di gala al Romantik
Hotel Cappella hanno concluso la seconda tappa baciata da un tempo
splendido.
Domenica 12 luglio la terza e conclusiva tappa ha riportato il museo itinerante
da Corvara a Trento, passando dai passi Gardena e Sella, toccando poi
Predazzo, Tesero, Cavalese, Cembra, dove la carovana è stata gradita
ospite della sagra del Muller Thurgau, con arrivo subito dopo mezzogiorno
per il pranzo e le premiazioni nella prestigiosa Villa Margon, dimora
cinquecentesca già residenza nobiliare, di proprietà della Famiglia Lunelli e
sede di rappresentanza delle Cantine Ferrari.
Nel corso della cerimonia di premiazione è stato consegnato ad Enzo Scapin
un premio per la sua fedeltà alla Stella alpina: trent’anni ininterrotti di
partecipazione con la stessa vettura. Un record.
Nell speciale classifica Stella alpina Touring, riservata a vetture post’56, il
successo finale è arriso all’equipaggio Baldissera-Covaz, Lancia Fulvia
Montecarlo del 1972, che nella generale hanno preceduto Massara-Schira,
Lancia Fulvia HF del 1970, e De Angelis-Gastaldi, Porsche 911 SC del 1978.
Fra le scuderie il trofeo Base è andato alla Loro Piana Classic. Nella speciale
categoria riservata alle vetture Ferrari prima piazza per Zobele-Trentinaglia
davanti a Cozzio-Marchetti, Vesentini-Vantini e Panseri-Manenti.
INTERVISTE FINE GARA:
Antonio Moceri, 34 anni:
“La vittoria nella 25.a edizione del Giro di Sicilia e quella nella 30.a Stella alpina. Sono
strafelice. Ho coronato un sogno. Due gare leggendarie portano il mio nome nell’albo
d’oro. La manifestazione è stata dura, molto tecnica con prove mai banali da affrontare
con grande concentrazione in uno scenario davvero unico. Girare a 2 di media mi ha
sorpreso ma mi sono sentito subito “in palla” fin da venerdì e poi è stato un crescendo di
prestazioni ben coadiuvato dal mio navigatore Daniele Bonetti”.
Sergio Sisti:
“Sono tornato volentieri alla Stella alpina dopo qualche anno di assenza e l’ho trovata
davvero migliorata sotto tutti gli aspetti. Oggi pur dando il massimo non era proprio
possibile impensierire Moceri ma un secondo posto fa morale e da tanta soddisfazione.”
Antonio D’Antinone:
“Riconosco che il guasto a Riboldi ci ha permesso di salire sul podio. Ma queste sono le
gare e pùò capitare l’imprevisto beffardo. Una gara davvero impegnativa ma che ti riempie
di gioia quando vedi la classifica e la location in cui si svolge. Qui si viene sempre
volentieri.”