Nutrita la partecipazione alla conferenza stampa del MWVCC
26 Giugno 2013
Nutrita la partecipazione alla conferenza stampa del MWVCC
Nutrita la partecipazione alla conferenza stampa del MWVCC presso il Museo Mille Miglia dove erano esposte auto, moto, trattori, biciclette e motoscafi a rappresentare la passione dei soci del club per il collezionismo motoristico; la chiesetta sconsacrata all’interno del cortile non è bastata ad ospitare tutti i presenti, molte le persone in piedi e fuori sul sagrato.
Per i giornalisti presenti e per i numerosi soci è stata l’occasione per fare il punto non solo sulla stagione fitta di manifestazioni, ma anche sul futuro del club, a partire dal “restauro” del logo del Club risalente agli anni ’50, con il recupero dei colori storici, l’azzurro in primis simbolo di Brescia.
Per inaugurare la nuova stagione si è scelto di dedicarla ad un illustre bresciano Renzo Castagneto l’uomo che fece grande la Mille Miglia e quindi Brescia, di cui il MWVCC conserva presso la sede l’arredo del suo storico ufficio.
Castagneto, è stato il primo segretario dell’ Automobile Club di Brescia, fondato nel 1926, e poi direttore del sodalizio stesso. Dotato di spiccate doti organizzative e sportivo egli stesso ha esordito nel ciclismo e nel motociclismo per poi assumere il ruolo di direttore di grandi manifestazioni quali il Giro ciclistico d’Italia, i Gran Premi automobilistici di Tripoli, di Siracusa, di Messina.
Si è occupato anche di calcio reggendo per un anno le sorti dell’Associazione Calcio Brescia.
Ma l’impareggiabile creatura alla quale dedicò per trent’anni le sue migliori energie fu la Mille Miglia. Di carattere intransigente, lavoratore instancabile, dotato di una capacità anticipatrice nella tessitura delle pubbliche relazioni, Renzo Castagneto fu capace di far progredire di anno in anno la Mille Miglia, superando notevoli difficoltà di ordine tecnico, finanziario e politico. Grazie a Castagneto la Mille Miglia divenne non solo un esaltante avvenimento agonistico, ma anche una sequenza di episodi spettacolari, dalle “punzonature” in Piazza della Vittoria a Brescia alle partenze notturne in Viale Rebuffone, dai posti di controllo situati nel cuore delle città alle premiazioni che si svolgevano in due tempi: per i piloti italiani con una scenografica riunione nel settecentesco Ridotto del teatro Grande a Brescia, e per i piloti stranieri a Parigi.
Di lui Manuel Vigliani (storico cronista della Mille Miglia) scrisse:
La Mille Miglia è stata la sua vita, e lui è stato la vita della Mille Miglia. Gli ho lavorato accanto per molti anni occupandomi dell’ufficio stampa della manifestazione. Era un lavoratore instancabile, intransigente, quasi maniacale. Sotto una scorza burbera celava una squisita sensibilità. Era un autodidatta, innamorato della storia francese. Aveva il senso innato dell’organizzazione e delle pubbliche relazioni, una “voce” di cui allora non si parlava. Uomo di estrazione popolare, seppe immettere nella Mille Miglia quel tanto di folklore che ne facesse uno spettacolo e, nel tempo stesso, tutti quei contenuti tecnici in base ai quali il regolamento della corsa bresciana costituiva di anno in anno un punto di riferimento per la normativa dell’automobilismo sportivo internazionale. Per esempio la categoria delle vetture “gran turismo” è stata creata da Castagneto dentro la mille Miglia a partire dal 1950.
Il ricordo di Castagneto si è affievolito troppo. Ma è storicamente vero che il “Napoleone della Mille Miglia” fu lui.
Dopo la conferenza stampa la serata, dedicata a soci e stampa, si è chiusa con un aperitivo sorseggiato in compagnia tra: la De Dion Bouton del 1902 appartenuta a Giacomo Puccini, la Ferrari 857 con cui corsero piloti del calibro di Taruffi, Castellotti, Gendebien, De Portago, l’Alfa 33 SC con cui Arturo Merzario vinse il campionato del mondo marche nel 1976 e come sottofondo il motore acceso di un trattore Landini L55 testa calda del 1958.
Per un appassionato dal cuore caldo cosa chiedere di più……..